Un Orco comincia, obbligatoriamente, dove il raziocinio si arrende.
 Lo sguardo folle è il primo Segno distintivo. Occhi straziati e accesi di Luce non riflessa.
Quelli un po’ delusi di chi si è accorto che se ci sono Regole, è l’unico tenuto a rispettarle, mentre l’Universo bara, si contorce e se la ride.
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CHI
SIAMO
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Siccome è vero che “I Simili si attraggono, è una Legge cosmica” (Illusioni, Richard Bach), ho incontrato errando altri Fantasmi che un po’ mi assomigliano, e che sopravvivono più o meno allo stesso modo.

Lago Scaffaiolo
Chi Siamo dunque, se non semplici umani, noi Orchi d’Appennino?
Goffi e incoscienti pascolatori? Macchie nevrasteniche, incubi a corta gittata? 


Noi, temuti deflagratori di tavole imbandite, sempre alla ricerca dell’Assoluto, basta che ci appaia come un possibile arrivo al di là di un passo.
Noi, che per tenere alto il senso dell’Onore almeno un paio di cazzate a settimana dobbiamo combinarle.
Reietti e disadattati, ma non per questo sconfitti.
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(2)
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Un Orco deve spostarsi di continuo, per avere almeno l’illusione che qualcosa intorno rimanga fermo.
Raramente gli è concesso due volte lo stesso Pensiero, quindi l’unica scelta è Vagare, finché…

Non  ascolta discorsi, religioni né dogmi, troppo casino e fraintendimenti.
Rispetta e Adora ogni Curva che gli è data. Ogni Tracciato intrapreso, altro non è che l’ultimo nido su cui contare.
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